[apro questa descrizione chiedendovi subito scusa per la foto, davvero pessima, ma è da stamattina che penso e ripenso se fare o meno questa uscita e mi sono ridotta ad aver deciso solo adesso, quindi vi beccate una foto pessima, ma spero siano queste parole a far meglio il loro lavoro. cosa bizzarra visto che sono una grafica! ma vabbè!] •
esattamente un anno fa, ho consegnato le mie dimissioni.
i motivi? mille e più. ed ogni giorno che passa ne trovo uno nuovo. col senno di poi, insomma, tutto è più chiaro.
per la mancanza di educazione, la mancata gratitudine -che badate bene, non è per aver fatto solo il mio lavoro, ma per aver donato me stessa a questo lavoro tralasciando il mondo e vari dettagli-, perché non era in quel modo che volevo continuare a svolgere il mestiere che mi appassionava, quella fiamma si stava affievolendo e dovevo far qualcosa per non abbandonarla.
perché c’è anche Adele e sapevo già che se continuavo quella strada ci sarebbero stati problemi da una parte -il lavoro- e rimpianti dall’altra -non aver visto crescere mia figlia, lentamente. perché… perchè… meglio non continuare.
ricordo di essermi alzata una mattina e di essere rimasta a pensare per non so quanto, seduta sul bordo del letto.
ne ho parlato con mio marito. lui mi supporta ed incoraggia e sostiene sempre. a mia madre. oddiosanto una tragedia. si. lasciare un lavoro a tempo indeterminato. vabbè. l’ho fatto. sono andata all’ispettorato del lavoro. ho scritto e consegnato le mie dimissioni. il 9 ottobre 2017.
avevo segretamente nascosta in mente l’idea di avviare la mia attività. si faceva sempre più spazio finchè… appuntamento dal commercialista, scartoffie, paura, subito che inizi a pagare ancor prima di lavorare, paura, i primi lavori, etc…
oggi ovviamente a distanza di un anno, ci ho ripensato su.
lo rifarei? ALTRE MILLE E PIÙ VOLTE.
la soddisfazione che si riceve a lavoro consegnato. che se sbaglio, cazzo, è colpa mia e solo mia. che comunque le persone, con cui avevo intrattenuto contatti prima, si ricordano come lavoro e mi cercano.
che se voglio trascorrere un pomeriggio intero a giocare con Adele, chissene del lavoro. recupero quando dorme. che se sto male lavoro lo stesso (ahuahuahu) tanto sono a casa!
•
tutte queste millesima parole – perdonatemi non sono brava ad essere sintetica nella scrittura – per dirvi un G R A Z I E.
a chi mi ha supportato e spinto nella scelta ma soprattutto a chi ha provato ad ostacolarmi, facendomi capire che era la cosa giusta. grazie a chi ha continuato ad affidarsi a me e a chi lo ha fatto per la prima volta proponendomi progetti importanti.
•
le vostre parole, i vostri commenti non sono scontati per me, ma valgono come oro. anche critiche o disappunti fanno crescere, ti fanno alzare la fatidica asticella, ti fanno capire che non devi smettere mai di confrontarti ed aggiornarti.
•
delusioni, incomprensioni, i famigerati “cugggini che ci mettono 5 minuti e costano solo una pizza”, le app del cellulare, paint, o molto altro… NON MI FERMERANNO MAI!
•
grazie